Il Barone Raimondo Franchetti senior

Il Barone Raimondo Franchetti senior

Nonostante Reggio Emilia non gli abbia dato i natali il Barone Raimondo Franchetti senior fu per molto tempo legato alla nostra città.

Raimondo Franchetti nacque a Livorno nel 1829 da Abramo e Allegra Franchetti. La famiglia Franchetti, ebrei, da secoli commercianti in varie attività, si era trasferita a Livorno da Tunisi. Attorno agli anni 20-30 dell’800 la famiglia Franchetti iniziò ad interessarsi anche di banche diventando fondatori e azionisti di una banca livornese. Si stima che fossero una delle famiglie più ricche, se non la più ricca, in Italia a quel tempo.

Abramo Franchetti, padre di Raimondo, nel 1857 si trasferisce a Torino dove inizia a collaborare con Cavour. Qui Vittorio Emanuele II re di Sardegna, il 17 ottobre 1858, gli conferisce il titolo nobiliare di barone con successione al primogenito maschio.

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Matilde di Canossa

Matilde di Canossa

La leggenda narra che Adalberto Atto, bisnonno di Matilde di Canossa, arrivò nel 940 sulle nostre colline per una battuta di caccia e, inseguendo una cerva bianca, si trovò su questo colle di cui si innamorò. Proprio su questa collina decise di costruirvi una torre di difesa.

In realtà però Canossa era già un avamposto militare in epoca romana.

La famiglia di Matilde, gli Attonidi (o Attoni), era una famiglia molto ricca e potente, una delle più potenti d’Italia a quel tempo. Vantavano più di 120 castelli. I loro territori e possedimenti si estendevano grossomodo dal lago di Garda al Lazio.

Nonostante le sue ricchezze Matilde non ebbe una vita facile.

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Gabrina la strega di Reggio Emilia

Gabrina la strega di Reggio Emilia

Conosci la storia di Gabrina, la strega di Reggio Emilia? Prima di parlarti di lei e di dirti perché fu processata dal tribunale dell’inquisizione e cosa le venne fatto, permettimi di fare un passo indietro e dirti alcune parole sulla stregoneria in generale.

Le origini della stregoneria

Sebbene la caccia alle streghe vera e propria iniziò col quattrocento e continuò poi per tutto il rinascimento fino all’età moderna, la stregoneria affonda le sue radici nella notte dei tempi. In realtà, già nel II millennio a.C. nel codice di Hammurabi, civiltà babilonese, c’erano delle norme che colpivano le persone che erano considerate portatrici di pratiche illecite.

Certo è che, se si parla del periodo antecedente al 1450, diventa quasi impossibile risalire a quali e quanti processi possano esserci stati e quante persone possano aver coinvolto. Il tribunale dell’inquisizione, che venne istituito da Gregorio IX nel 1235, prima del 1450 non teneva un archivio come lo intendiamo noi oggi di cause di processi intentati contro streghe, maghi, stregoni, eretici o presunti tali.

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Le pozioni magiche di Gabrina

Le pozioni magiche di Gabrina

Gabrina la strega di Reggio Emilia

Ti ricordi quando in questo post ti ho parlato del processo di Gabrina? Gabrina era considerata una strega solo perché conosceva i segreti delle erbe e con l’aiuto di queste creava pozioni magiche con le quali curava le pene d’amore.

Gabrina era considerata una “strega” o, per meglio dire, una “donna malefica” così come recitano le carte processuali conservate nell’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Rileggendo il fascicolo del suo processo che si componeva di 14 capi d’accusa, è stato possibile risalire ai rimedi che Gabrina raccomandava alle donne che la contattavano per porre fine ai loro problemi d’amore. Vere e proprie ricette di intrugli miracolosi.

Vediamo insieme quali magiche pozioni servivano per curare la solitudine e l’infelicità di queste donne.

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