Sai qual è uno dei tanti orgogli emiliani? È il Parmigiano Reggiano, uno dei formaggi più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Questo week end torna il tradizionale appuntamento con Caseifici Aperti.
Se vuoi entrare in contatto con i produttori di questa prelibatezza, scoprire le sue origini, come viene lavorato e assistere a tutti i passaggi che compie prima di giungere sulle nostre tavole non puoi dunque mancare a questo appuntamento che ogni anno attrae una grande quantità di persone.
Parmigiano Reggiano: le origini
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio che affonda e sue radici nel Medioevo quando i monaci benedettini svilupparono attività agricole e di allevamento di vacche in questa zona. Da allora sono cambiate le tecniche con il quale viene lavorato ma ci sono alcune cose che non sono affatto cambiate:
- La zona di produzione
- Gli ingredienti
- La cura che i nostri casari mettono nei loro gesti
La zona di produzione
La zona di produzione di questo formaggio si estende nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, parte della provincia di Bologna e parte della provincia di Mantova.
Questa era una zona ricca di pascoli e di corsi d’acqua. Si narra che, presso i monasteri benedettini, i monaci, grazie alle loro fiorenti attività di allevamento di mucche da latte, si trovassero a disporre di ingenti quantità di latte.
Il latte appunto diventò una materia prima molto preziosa ma altrettanto deperibile che richiese la necessità di escogitare un modo per far sì che potesse essere conservato.
Così nacque il Parmigiano Reggiano, un formaggio a pasta dura che ha la caratteristica non solo di conservarsi per lungo tempo ma anche di migliorarsi con il trascorrere dei mesi.
Gli ingredienti
Nonostante siano passati nove secoli questo formaggio si produce sempre e solo con tre ingredienti: latte, sale e caglio.
È un prodotto ricco di proteine, vitamine e minerali, altamente digeribile e del tutto naturale ideale per una sana alimentazione. Questo lo rende un alimento indispensabile per la crescita dei bambini e per la salute degli anziani.
La cura nella preparazione
Il lavoro del casaro è un’attività dura e faticosa. La sveglia al mattino suona molto presto e la produzione del formaggio richiede svariati passaggi e tanta cura. Ecco perché, chi decide di fare questo lavoro, lo fa per passione. È la stessa dedizione tramandata dai monaci benedettini di nove secoli fa fino al giorno d’oggi.
Caseifici aperti
Il prossimo week end, 13 e 14 aprile 2019, durante Caseifici Aperti non perdetevi dunque l’opportunità che vi offrono i nostri mastri casari di illustrarvi il percorso che viene quotidianamente fatto per produrre il re dei formaggi.
Saranno numerosi i caseifici che apriranno le porte a chi vorrà affrontare questa esperienza. Durante la giornata si susseguiranno diversi eventi. Potrai assistere alla mungitura, alla lavorazione del formaggio, a incontri dedicati o al taglio della forma.
Se non sai quali sono le aziende che hanno aderito cerca qui la più vicina a te e controlla quali attività ti verranno proposte.
Caseifici aperti settembre 2018
Lo scorso settembre ho partecipato a Caseifici Aperti presso la sede del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano. Il consorzio si trova alle porte di Reggio Emilia in una vasta area verde.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano
Nel 1934, i produttori di Parmigiano Reggiano decisero di riunirsi per tutelare e salvaguardare la qualità del prodotto. Nacque così il Consorzio del Parmigiano Reggiano un’associazione che riunisce tutti i caseifici produttori.
L’antico casello del Parmigiano Reggiano
All’interno del consorzio è situato un antico caseificio o, come veniva chiamato un tempo, casello. La lavorazione del Parmigiano Reggiano venne spostata nei moderni caseifici solo dopo la fondazione del Consorzio. L’architettura di questo antico edificio presenta una pianta ottagonale con trave centrale sormontato da una torretta.
Nel casello ho assistito alla preparazione del Parmigiano Reggiano. Un tempo il formaggio veniva prodotto all’interno di questi edifici su fuoco a legna.
I casari, in occasione di Caseifici Aperti, hanno ridato vita a questo piccolo gioiello settecentesco. Dopo aver apposto fascine a bruciare sotto una profonda caldaia in rame, hanno versato il latte insieme al caglio e al siero e da qui ha preso il via la preparazione del prodotto.
Le pareti del casello, in mattoni sfalsati, permettono al fumo di uscire e alla luce di entrare. Sembrava di rivivere tempi ormai lontani.
Ma se proprio il fumo ti dà noia, puoi assistere alla lavorazione attraverso un grande schermo posto all’esterno del caseificio.
I vecchi attrezzi per la lavorazione del Parmigiano Reggiano
Nell’area circostante e dentro il casello, in bella mostra, si potevano ammirare antichi attrezzi usati nei secoli scorsi per la preparazione del formaggio o di altri derivati del latte. Strumenti inconsueti per i nostri tempi ma davvero interessanti da conoscere.
Gli incontri con gli esperti
Si sono anche susseguiti diversi incontri dove esperti del settore hanno illustrato le proprietà del Parmigiano Reggiano e le sue caratteristiche nutrizionali.
Ovviamente non mancavano assaggi e la possibilità di acquistare il prodotto nelle varie stagionature.
Non perdetevi dunque questo appuntamento e portate i vostri bambini a vedere come viene prodotto questo formaggio che piace tanto anche a loro.
Voi ci andrete?
Con questo articolo partecipo al concorso #unblogalmese del mese di aprile 2019 indetto dal blog Trippando.
Un fiore all’occhiello della nostra gastronomia. Invidiato e copiato (senza riuscirci) in tutto il mondo. W il parmigiano reggiano.
E’ vero Barbara… Una gioia per il palato!
Bella iniziativa, credevo che appuntamenti della specie fossero legati solo al vino. Adoro queste iniziative sono ideali per approfondire la conoscenza dei prodotti
Si, sono iniziative davvero interessanti. Grazie!
Grazie mille!!!