L’arte naïf
Ebbene sì, lo devo ammettere, è stato Paolo a farmi avvicinare alla pittura naïf. Fino ad allora non la avevo mai considerata più di tanto. Poi un giorno, entrando in casa sua, mi accorsi che tutti i quadri che aveva appeso alle pareti rappresentavano questa corrente pittorica e così abbiamo iniziato a parlare di questa sua passione. Pensate che nemmeno mi ero resa conto che tutt’oggi vi fossero ancora così tanti pittori naïf contemporanei soprattutto nella zona a cavallo del fiume Po.
Cos’è la pittura naïf
Naïf in francese significa “ingenuo”. In questa parola è racchiuso tutto ciò che rappresenta questo genere pittorico. Per arte naïf si intende quella corrente di pittori autodidatti, artisti che non avevano potuto beneficiare di una formazione, pittori che dipingevano per il semplice gusto di dipingere senza dover seguire regole.
La pittura naïf infatti è una pittura essenziale, una pitture istintiva, dai colori vivi e dalle forme genuine in cui i concetti vengono semplificati. Il pittore naïf dipinge per se stesso, per rappresentare la realtà sociale che lui stesso vede, quella quotidianità semplice che lo circonda.
Antonio Ligabue pittore naïf
Se si parla di pittura naïf la mia mente va immediatamente a quell’eccentrico personaggio che era Antonio Ligabue. Ricordo ancora quando ragazzina vidi la serie tv in tre puntate sulla sua vita interpretata da Flavio Bucci. Fin da allora iniziai a nutrire per questo artista una sorta di tenerezza.
Il suo disagio psichico, che lo portò ad essere considerato da tutti un pazzo e che derivava dall’infelice infanzia che Antonio Ligabue aveva alle spalle, insinuò in me una sorte di profonda e sincera compassione verso quest’uomo che era cresciuto nella mia terra.
Casa Museo di Antonio Ligabue
La casa
Poche settimane fa io e Paolo siamo stati alla Casa Museo di Antonio Ligabue a Gualtieri. Il museo ha sede proprio nella casa dove visse a lungo Ligabue presso la famiglia di Berto Caleffi ed è stato proprio Giuseppe Caleffi, nipote di Berto, a guidarci nella visita al museo attraverso il racconto della vita di Antonio Ligabue.
Le statue in terracotta
In quella piccola e modesta casa sono raccolte molte testimonianze inerenti la vita del pittore, una vita vissuta al limite della società, in cui la pittura significava per lui un riscatto a quella infelice esistenza. Oltre ad effetti personali e ai dipinti, sono custodite in quel luogo diverse statue in terracotta. Per chi non lo sapesse, Ligabue era anche un abile scultore. Le sue opere scultoree riproducevano per la maggior parte animali e vennero pertanto ribattezzate “Il bestiario”.
Così come per la pittura, anche per quanto riguarda la scultura Ligabue non aveva nessuna nozione tecnica ma riusciva comunque a creare opere con straordinaria precisione. Per produrre questi capolavori, Ligabue raccoglieva il fango dalla golena del Po e, per renderlo modellabile, lo masticava affinché fosse più facile plasmarlo. Molte delle sue statue sono purtroppo andate perse perché Toni inizialmente non cuoceva le opere da lui create ma le lasciava solo essiccare al sole per cui il tempo le ha distrutte.
I dipinti
Uno dei dipinti originali conservati all’interno del museo rappresenta due galli in un pollaio alle spalle dei quali, in lontananza nel prato, li osserva un tacchino. Il sig. Giuseppe ci ha fatto notare che il viso del tacchino è in realtà il viso di Antonio Ligabue. Spesso Ligabue, nel dipingere gli animali, rappresentava i loro occhi con i propri. È incredibile vedere come si rapportasse più a loro che non gli esseri umani.
La moto
Nella ”Casa Museo” non poteva di certo mancare una delle sue tante moto dall’artista. In molti conoscono la passione che il pittore provava per le due ruote e ancora ricordano Antonio Ligabue scorrazzare per le vie di Gualtieri in sella alla sua moto Guzzi. Sopra di essa, appesa al muro, campeggia la sua patente priva di firma. Nonostante diversi richiami da parte dei Carabinieri, Antonio si rifiutò categoricamente di firmarla perché avrebbe dovuto firmarsi col nome Laccabue. In cuor suo Antonio non aveva mai perdonato il patrigno per la morte della madre e dei fratelli e, nonostante l’assoluzione, continuava a ritenerlo il responsabile.
La camera da letto
Un’ultima curiosità è la ricreazione della camera da letto che Antonio Ligabue aveva quando alloggiava alla locanda di Guastalla dove conobbe la sua amata Cesarina. Il loro amore, fatto solo di affetto e gentilezze, aveva comunque rappresentato tanto per Toni.
Sul letto, troviamo adagiata biancheria intima femminile. Nell’ultimo periodo, Ligabue amava vestirsi da donna. Una stranezza che lui stesso motivò al regista Raffaele Andreassi, suo amico, che nel 1962 realizzò un documentario sulla vita dell’artista trasmesso in tv solo nel 1977. Ligabue confidò all’amico la sua sofferenza nel non avere una compagna. Vestito da donna il Toni si sentiva come se fosse con una compagnia femminile.
È stata davvero una visita interessante in un luogo molto suggestivo resa ancor più piacevole dai racconti del Sig. Giuseppe. La sua competenza e la sua simpatia vi proietteranno all’interno della vita di Toni “Al Matt” tra curiosità e aneddoti particolari. Davvero consigliata!
Alcune informazioni utili
La Casa Museo di Antonio Ligabue è gestita dal Circolo AICS “Il Borgo”.
Si trova in via Giardino 27 a Gualtieri (Reggio Emilia)
Gli orari di apertura sono:
Mattino dalle 9.30 alle 12.30
Pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30
Aperto tutti i giorni tranne il martedì
Voi ci siete stati?
Vuoi le indicazioni per arrivare alla Casa Museo di Antonio Ligabue? Eccole:
Un artista davvero singolare Antonio Ligabue, o lo odi o lo ami non ci sono vie di mezzo con lui
Si, è proprio cosi…
Non ci siamo stati, ma apprezzo le sue opere e il suo stile. Interessanti le curiosità sul suo abbigliamento femminile.
Diciamo che era un tipo “eccentrico”…
Molto interessante questo articolo. Ligabue non è un pittore che amo, ma è stato molto bello leggere della sua casa, delle sue stranezze e ho scoperto che amava le moto, punto in più pet lui. Grazie tanto per avermelo fatto conoscere meglio.
Grazie a te per averlo letto!
La tecnica e la teoria fanno moltissimo ma ecco un bell’esempio che prova che esiste anche tanto altro. Passione e tenacia comprese. 🙂
Proprio così!
Bellissimo questo itinerario nell’arte e nell’animo umano! Non l’ho nai visitato ma potre farci un pensierino…
Ti aspettiamo Simona!
Non è il genere di pittura che preferisco, ma il tuo racconto è stato molto interessante!
Grazie!
Abbiamo visto il film ” volevo nascondermi” un bellissimo ritratto della vita di Ligabue, da apprezzare in particolare le scene girate presso la trattoria Nizzoli di Villastrada, un posto magico pieno di storia.
Complimenti.
Un film bellissimo che racconta la storia di un grande artista.
Molto bello questo post. Grazie di averci raccontato la storia di questo artista del nostro tempo. Sono sempre molto interessata alla vita degli artisti e capire qual è stato il percorso che li ha portati ad un processo creativo piuttosto che un altro. La sua biografia è decisamente intensa e particolare, anche se all’apparenza sembrava solo un “matto”.
Si, per tutti era un pazzo ma era una persona intelligente
Mi piace molto la pittura ma sinceramente non ci capisco gran che e non conoscevo la pityura naif grazie per averla spiegata cosi bene!!
Grazie a te!
Ho studiato beni culturali e Ligabue è uno di quelli che mi ha sempre affascinata. Non conoscevo il dipinto dei tacchini, ma mi piace molto, molto ricco di colori. Dovrò andare a visitare questo museo perché mi ispira molto
Di certo con il tuo background di studi lo apprezzeresti molto!
uno dei miei pittori preferiti, anni fa venni a reggio per vedere la sua mostra, poi sono stata sia a gualtieri che a guastalla. la cosa che mi impressiona di più è il fatto che lui disegnasse così bene gli animali esotici senza averli mai visti. incredibile.
Si, è davvero incredibile. Sono contenta che tu abbia apprezzato questo post
Nei suoi primi vent’anni, quando risiedeva in Svizzera, andava spesso allo zoo per ammirare tutti gli animali esotici, compresi i grandi felini, a lui così cari. Oltretutto si era procurato tanti libri illustrati, dove ne studiava meglio l’aspetto.
Ligabue era dotato di una non comune memoria fotografica…
Pur avendo visto varie volte opere di questa corrente, anche rivisitata in tempi recenti, non ne conoscevo le basi teoriche. Mi è sempre piaciuta questa volontà di fare arte emancipandosi da regole e scuole predefinite, un’arte popolare insomma.
Non ci sono mai stata e sembra essere una davvero tanto interessante casa museo!
E’ davvero carino!
Si, proprio un’arte popolare 🙂
Di questa casa ne ho sentito parlare spesso, ma non ci sono mai stata. Ma grazie al tuo racconto mi sembrava quasi di essere lì presente 😊
Ciao Elena, sono contenta che il racconto ti abbia coinvolta!
Non ho mai amato particolarmente le opere di questo artista ma la sua storia è molto interessante. Grazie Monica per avercela raccontata.
Grazie a te per averla letta!
Anch io ho iniziato ha provare una grande simpatia per Ligabue dopo la serie televisiva e da allora se penso ad un pittore lui è il primo che mi affiora alla mente.
Stanno girando un nuovo film sulla sua vita. Non vedo l’ora di vederlo!